CURRICULUM VITAE
Roberto Ottaviano inizia a suonare come autodidatta le percussioni e il flauto, ma a cinque anni comincia a prendere lezioni di clarinetto al conservatorio di Bari. Sotto l’influenza della musica di Lester Young e John Coltrane, scelse il sassofono. Dopo aver studiato a Perugia sassofono classico con Federico Mondelci, partendo dalla tradizionale scuola francese, ha studiato armonia e composizione classica con Walter Boncompagni, Giacomo Manzoni e Luigi Nono. Grazie ad un fortuito incontro con Steve Lacy, ha concentrato molte attenzioni sul sax soprano.
Tra la fine degli anni ’70 e la prima parte degli ’80 ha frequentato inoltre alcuni stages con Evan Parker e con Jimmy Giuffre. Per l’armonia e la composizione classica studia con Walter Boncompagni e frequenta alcuni corsi tenuti da Giacomo Manzoni e Luigi Nono.
Durante un soggiorno in America, ha anche studiato con Ran Blake, Bill Russo e George Russell composizione jazz e arrangiamento. Ottaviano ha militato in una big band locale con i musicisti ospiti come Buck Clayton, Ernie Wilkins, Benny Bailey e Sal Nistico; più tardi è stato un membro dell’orchestra di Andrea Centazzo, con le collaborazioni di Gianluigi Trovesi, Theo Jörgensmann, Franz Koglmann, Carlo Actis Dato, Radu Malfatti e Carlos Zingaro.
Ottaviano è conosciuto anche al di fuori dell’Italia attraverso la sua partecipazione a progetti con Franz Koglmann, Georg Gräwe, Ran Blake e Tiziana Ghiglioni. Nel 1983, ha pubblicato il suo primo album (“Aspects”) in nome proprio per Tactus Records, con Giancarlo Schiaffini, Paolo Fresu e Carlo Actis Dato.
Nel 1986 ha costituito un quartetto con Arrigo Cappelletti. Ottaviano ora ha più di dieci album a suo nome, in particolare sull’etichetta Splasc (h). Nel 1988 ha fondato l’ensemble di ottone “Six Mobilies”, nel 1988 ha inciso un omaggio a Charles Mingus (Mingus – Portraits in six Colours) nel dicembre 1990 ha inciso l’album “Items from the Old Earth”.
Dal 1979, Ottaviano ha collaborato con numerosi musicisti jazz come Dizzy Gillespie, Art Farmer, Mal Waldron, Albert Mangelsdorff, Chet Baker, Enrico Rava, Barre Phillips, Keith Tippett, Steve Swallow, Irene Schweizer, Kenny Wheeler, Henry Texier, Paul Bley, Aldo Romano, Myra Sant’Agnello, Tony Oxley, Misha Mengelberg, Han Bennink, Mario Schiano, Trilok Gurtu, la formazione coreana “Samulnori” e il “Canto
Drums” di Pierre Favre. Ha suonato in molti jazz festival americani ed europei, come il Chicago Jazz Festival, il Festival di Musica Donaueschingen, il Jazz Festival di Berlino e il Festival del Jazz di Willisau.
Come insegnante di musica, ha svolto, tra l’altro, corsi a Woodstock N.Y. e nei conservatori di Città del Messico, Vienna e Groningen, nelle istituzioni culturali di Urbino, Cagliari, Firenze, Roma e Siracusa.
Roberto Ottaviano è anche l’autore del libro, “Il Sax: Lo strumento, la storia, le tecniche”, pubblicato nella F. Muzzio Editore. Padova nel 1989. Inoltre, egli insegna musica jazz presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari.